Bruno Falck

Laorca, 1902 – Milano, 1993

Nel 1971 succede come Presidente delle AFL Falck al fratello Giovanni. Ha vissuto l'inizio della crisi siderurgica europea e della ristrutturazione dell'azienda.

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Conseguita, nel 1925 al Politecnico di Milano, la laurea in Ingegneria industriale entra nell'azienda di famiglia interessandosi particolarmente all'esercizio degli stabilimenti e all'ammodernamento e alla realizzazione di nuovi impianti come gli stabilimenti di Arcore (Milano) per la produzione di tubi senza saldatura, di Novate Mezzola (Sondrio), l'acciaieria elettrica al "Concordia" a Sesto, una Ferriera per la laminazione del ferro a pacchetto (più nota come "latta") a Napoli, di cui seguì, anche la ricostruzione postbellica. La più significativa realizzazione resta, nel 1935, la creazione della Società Acciaierie di Bolzano, una delle più moderne acciaierie elettriche per la produzione di acciai speciali, per cuscinetti a sfere, inossidabili e utensili, apprezzati sui più evoluti mercati internazionali. Per tale azione nel 1964 fu insignito dell'onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Nel 1971 successe come Presidente delle AFL Falck al fratello Giovanni, e da questa carica visse l'inizio della crisi siderurgica europea e della ristrutturazione dell'azienda. Lasciò la carica nel 1982.

Nel 1976 meritò la più alta onorificenza in campo metallurgico la medaglia d'acciaio Federico Giolitti, per la sua preziosa opera nello sviluppo degli acciai speciali in ltalia. È stato, inoltre, Presidente delle società Cantieri metallurgici italiani S.p.A. e Trafilerie e corderie italiane S.p.A. nonché Vice-presidente della Franco Tosi di Legnano.
Fu un appassionato e competente raccoglitore d'orologi d'epoca che donò al Museo Poldi Pezzoli di Milano e ancora oggi esposti in una sala a lui intitolata.

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