Alberto Falck
Mandello del Lario, 1938 – Milano, 2003
Dal 1982 diventa Presidente del Consiglio di Amministrazione. Ha guidato la ristrutturazione produttiva della siderurgia.

Terzo figlio di Enrico Falck e di Camilla Ciceri, vive a Milano, frequenta il Liceo Classico Manzoni, poi l'Università Bocconi dove si laurea in Economia e Commercio. Entra da impiegato nel 1963 nel settore amministrativo e finanziario delle AFL Falck. Diviene poi assistente al Direttore generale e, dal 1982, Presidente del Consiglio di Amministrazione. Assume anche la presidenza di Safem, poi Ferrometalli-Safem e dei Cantieri Metallurgici ltaliani, poi CMI, quotata alla Borsa Valori di Milano.
Durante la sua presidenza è attuata dapprima una vasta ristrutturazione del settore siderurgico e quindi, nell'ambito di un piano europeo di riduzione produttiva, lo smantellamento, nel 1996, degli impianti di siderurgia primaria di Sesto San Giovanni. Vengono al contempo rilanciate, con forti investimenti, le attività elettriche per l'ampliamento del gruppo idroelettrico Venina (in Valtellina) e per la costruzione di otto centrali termoelettriche di cogenerazione in ciclo combinato in Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria, Abruzzo e Sicilia, e le attività nel settore ambientale per discariche, impianti di trattamento rifiuti, impianti di produzione d'energia elettrica da rifiuti.
Ha ricoperto la carica di Consigliere in AIRC - Associazione per la Ricerca sul Cancro, FAI - Fondo ambiente italiano, VIDAS - Volontari italiani Domiciliari per l'Assistenza ai Sofferenti, UNIAPAC - Unione internazionale Cristiana dei Dirigenti d'azienda; è stato Presidente della Federacciai - Associazione dei siderurgici italiani e dell’AidAF - Associazione italiana delle Aziende Familiari, nonché Vice-presidente dell'UCID - Unione Cristiana imprenditori e Dirigenti.
Appassionato bibliofilo, è stato anche collezionista di manoscritti, di porcellane di Meissen e di vetri antichi.